”Vi do una schioppettata se provate ad uscire”

da Easy Tuscia
notizie viterbo e provincia

Rapporti tesi, tesissimi, quelli all’interno di un condominio nel centro storico di Valentano. Da una parte una coppia di coniugi, ormai in pensione. Dall’altra una donna di mezza età, che vive nel suo appartamento da sola. Nel mezzo una questione che si trascina da anni e che, ancor prima, ha coinvolto i loro padri e i loro nonni. Una questione relativa ad una finestra da chiudere, ad un piano da alzare, che li trova estremamente in disaccordo. Da qui, i numerosissimi episodi di minacce, vessazioni e danneggiamenti.

”Per lei non avevamo alcun diritto all’interno della palazzina – spiega in aula, davanti al giudice Mautone, la vittima – non potevamo salire sul tetto. Non potevamo stendere i panni o uscire di casa. Quasi quotidianamente me la trovavo fuori dalla porta che mi intimava di non farmi più vedere e di avere paura, perché, prima o poi, qualcuno avrebbe potuto farmi del male”.

E quel qualcuno, dopo la denuncia sporta dai coniugi, è finito a processo: su R.M.L. le accuse di minacce, atti persecutori e danneggiamento. ‘’Abbiamo tutta la porta rigata e ammaccata. È stata lei, passava intere notti a battere e bussare contro le inferriate: ci spiava dal balcone e appena poteva veniva a darci fastidio’’.

Il più grave degli episodi a febbraio del 2015.

”Vi do una schioppettata in testa, appena provate ad uscire di casa”, avrebbe detto la donna, nel vedere il dirimpettaio salire sul tetto per sistemare delle tegole pericolanti. Un diritto di cui, secondo lei, non avrebbe dovuto godere.

”Si era fissata con questa storia della proprietà – conclude – e ci ha reso la vita impossibile”.

Ma l’imputata, assistita in aula dal suo difensore, non ci sta. Prende parola e gli animi si scaldano improvvisamente: ”Io non minaccio mai nessuno senza motivo. Siete voi i miei stalker”.

Alla prossima udienza di giugno, la discussione.

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